La storia di Kamarina, il museo e l'area archeologica
Cenni storici
All'interno dell'area archeologica si trova anche il Museo Archeologico che racchiude tra le mura dei suoi locali tesori inestimabili che testimoniano la storia, la vita e la morte delle genti che abitarono questa città. Pare, da quanto emerge da vari documenti, che la città insorse contro i siracusani.
Come in molti altri luoghi dell’entroterra dell’isola, anche qui i siculi non apprezzavano l‘egemonia greco-siracusana. Alla fine degli scontri fu Siracusa a vincere, ma nel V secolo, la città venne ceduta a Ippocrate, il tiranno di Gela, per scongiurare una guerra con la città aretusea.
Il significato del nome di Kamarina è “abitata dopo molta fatica” e mai nome fu tanto indicato, poiché venne distrutta e riedificata più volte. Sia i cartaginesi nel 339 a. C. che i romani nel 258 a.C. e ancora gli arabi nell’827 d.C. la distrussero e riersero la città che sorge sul colle di Cammarana ed è lambita dalla foce del fiume Ippari.
Area archeologica di Kamarina
Nel tratto della foce del fiume Ippari si scorgono ancora le tracce di quello che fu un porto molto trafficato. Gli scavi della necropoli hanno interessato anche il borgo Passo Marinaro e la contrada Rifriscolaro. Tutti i resti rinvenuti nel sito, hanno dato la possibilità di ricostruire l’impianto urbanistico della città così com’era tra il IV e il V secolo a. C. Sicuramente, quello che è emerso dalla ricostruzione è che Kamarina era una delle città più belle del suo periodo in Sicilia, architettonicamente parlando.
Nel parco archeologico sono ancora ben visibili i pochi resti del tempio di Athena situato nel punto più alto del colle: l’acropoli. Nell’agorà dove regnava la vita pulsante economico-politica, gli scavi non sono stati del tutto completati. I resti sono frammentari, la parte più cospicua dei reperti rinvenuti riguarda le cinte murarie a difesa della città che si trovavano sotto la collina dove si ipotizza il tempio di Eracle.
Dagli scavi effettuati sono state rinvenute anche le tombe della necropoli risalenti al periodo che va dal V secolo all’epoca di dominazione romana, intorno al 258 a. C. I reperti degli scavi di Kamarina sono custoditi nei musei archeologici di Kamarina, Ragusa e Siracusa.
I reperti archeologici all'interno del Museo
Nei locali del museo una sezione importante è quella dedicata ai ritrovamenti subacquei, una vera eccellenza in ambito nazionale. I relitti ritrovati al largo tra Scoglitti e Caucana fanno capire come la rotta delle navi in quel tratto di mare battuto spesso dalle raffiche di Libeccio, siano state interrotte da naufragi. Difatti, numerosi sono i relitti rinvenuti in questa parte del Mediterraneo.
Tra i ritrovamenti custoditi nel museo ci sono monete e manufatti in bronzo, oltre ad un vaso in vetro intatto, testimoni di un mondo commerciale ricco e florido. Si presuppone che le navi che facevano quelle tratte potessero essere in transito per la Grecia, il Delta del Nilo, Roma o l’Asia Minore. Di notevole importanza anche il ritrovamento di un relitto con carico monumentale, composto da due colonne in marmo giallo antico di Numidia destinate a decorare qualche villa patrizia.
- Padiglione dei reperti subacquei
- Padiglione delle anfore arcaiche
- Padiglione est con 4 sale espositive
- Padiglione ovest.
Molte delle anfore erano state utilizzate per l’inumazione e custodivano i corpi di infanti. Queste anfore, più di 1000, prima utilizzate per il trasporto di generi alimentari sono di produzione corinzia, attica, punica, greca, etrusca e tante altre, anche non identificate. Le anfore oltre all’uso funerario sono testimoni del florido mondo commerciale che interessava l’antica città, poiché erano destinate nella loro funzione originaria al trasporto di vino e olio.
- Sala della preistoria: In questi locali sono presenti dei reperti risalenti all’età del bronzo. Tra i quali, assieme a documenti che attestano la presenza delle popolazioni nel territorio, si trovano anche utensili e manufatti, oltre a resti fossili di animali rinvenuti nel territorio di Kamarina.
- Sala Kamarina arcaica: In questi locali si possono ammirare i reperti inerenti ai primi insediamenti, nonché i ritrovamenti fatti nella necropoli di contrada Rifriscolaro con i relativi corredi funebri.
- Sala Persefone: In questi locali si rende onore alla dea Persefone i quali riti, inerenti al suo culto, erano molto importanti nella città dal punto di vista religioso, sia durante il dominio greco che in quello romano. Ella era la moglie di Ade, la regina dell’oltretomba. Tanti sono i reperti presenti ritrovati in loco, come statuette ed elementi decorativi.
- Sala del tempio di Athena: In questa sala si può visitare quel che resta del tempio di Athena. Varie parti della struttura originale, come il basamento del tempio dedicato alla dea della Sapienza sono qui custodite. Altresì, sono presenti in questa sala anche vari manufatti in terracotta e una ricostruzione in scala del tempio.
- Sala di Kamarina classica: In questa zona del padiglione è possibile comprendere come poteva essere la città dal punto di vista urbanistico nell’età classica, nel V secolo a. C., con i relativi reperti.
- Sala necropoli di Passo Marinaro: In questo sito si trovano i reperti dei corredi funerari della necropoli classica ritrovata in località Passo Marinaro. Tra gli oggetti del tempo, rinvenuti durante gli scavi, si possono ammirare crateri a campana con stampe rosse su fondo nero, ciotole, coppe e molti altri manufatti in ceramica di stile attico.